Benvenuto!

Il mio abitacolo

domenica 5 febbraio 2012

Sophie Kinsella “I love shopping a New York” e la parabola dei talenti

Non ho mai aperto un libro della Kinsella perché li consideravo alla stregua dei vecchi Harmony: spazzatura inutile e altamente dannosa per il cervello e per la vita tutta.
In effetti è così.
Però, per combattere la deriva di cui parlo nel post precedente a questo, mi sono aggrappata a lei sapendo che una lettura superleggera poteva farmi riagganciare dalla nave della lettura da cui ero caduta inavvertitamente.
E così è stato. Ho letto  “I love shopping a New York” .
La storia mi ha stupita perché la protagonista, una giovane donna immorale e assolutamente  non realistica come personaggio, alla fine decide di essere se stessa e scegliere la professione per cui veramente desidera spendersi  e questa è anche la risoluzione dei problemi e dei casini che fa per tutta la durata della storia mentendo, facendo cose di cui non le interessa nulla e facendosi trainare come un cagnolino.
Un po’ come la parabola evangelica dei talenti.

Nessun commento:


Informazioni personali

La mia foto
Tettonica (a zolle) era il mio soprannome all'università, tanti e tanti anni fa. Me lo ero affibbiato da sola (trovavo soprannomi per tutti) ed esprime di me l'aspetto fisico (abbondante ovunque, ma soprattutto nella parte superiore). Ho rispolverato questo nomignolo perché ultimamente è aumentata la mia sensazione di vivere in precario equilibrio, o, se volete, di poggiare su una bomba ad orologeria. Che poi sarebbe il mondo in cui viviamo.